• 06 44233388 | 0824 967757
  • info@masciaeassociati.it

Archivio annuale2009

Alberto Mascia – La mediazione familiare e la soluzione delle controversie insorte tra genitori separati

L’opera affronta la tematica della gestione stragiudiziale dei conflitti in ambito familiare, attraverso lo strumento della mediazione familiare, illustrando caratteristiche, profili giuridici e applicativi, previsioni ed esperienze nazionali ed internazionali sul tema, con particolare attenzione anche agli aspetti legati alla gestione operativa di un conflitto familiare, in presenza di professionisti specializzati e competenti).

Per visionare la copertina del libro, guardare l’immagine di seguito allegata

Mediazione.Familiare.Mascia

Alberto Mascia – Codice della conciliazione e arbitrato

L’opera rappresenta una raccolta organica e strutturata dei differenti profili giuridici, operativi e applicativi, nazionali e internazionali, relativi all’utilizzo della conciliazione e arbitrato, delle relative clausole, Regolamenti, Codici deontologici, nei principali ambiti professionali, attraverso documentazione cartacea e cd-rom di approfondimento).

Di seguito l’immagine della copertina del Codice della conciliazione e dell’arbitrato: Codice Maggioli Mascia.

Alberto Mascia – La composizione stragiudiziale delle dispute e l’utilizzo della tecnologia

Si propone un estratto dell’articolo pubblicato sulla rivista Vita Notarile, n. 1/2009, a firma dell’avv. ALBERTO MASCIA, in tema di Mediazione e Online dispute resolution.

Per visualizzare l’intero articolo, cliccare sul link che segue: Odr.Mediazione.Mascia

Qui di seguito un estratto dell’articolo.

La formula inglese o.d.r. (online dispute resolution) identifica quei sistemi di composizione delle controversie che consentono di gestire in via stragiudiziale il conflitto attraverso il ricorso e l’utilizzo di strumenti tecnologici (e-mail, chat rooms, videoconferenze, software). In questo modo si consente un migliore accesso alla giustizia, rapido, economico, che agevola la gestione delle dispute e consente una diretta partecipazione delle parti alla definizione delle stesse (…)

L’antagonismo congenito insito nel concetto di giustizia giurisdizionalizzata si fonda su una impellente necessità di individualizzare gli interessi in gioco, tutelare le ragioni del proprio assistito, demolendo piuttosto che ascoltando le altrui pretese e ragioni. La tendenza all’aumento dei processi e in generale al malfunzionamento della giustizia nelle aule delle Corti nostrane è collegata, oltre che a una lentezza e a una farraginosità insite nelle procedure esistenti, a una resistenza culturale difficile da mutare, ai continui rinvii che impediscono di trovare una rapida conclusione al conflitto, ma anche ad un aumento del numero di posizioni giuridiche soggettive da far valere dinanzi al giudice. Ed ecco che il giudizio, luogo privilegiato cui accedere per effetto di una previsione costituzionale (art. 24) che riconosce in favore di tutti un vero e proprio diritto di agire in tale senso, diventa un potenziale contenitore di nuove, crescenti, inarrestabili pretese. Tale crescita, però, si fonda anche su un uso distorto che viene fatto dello strumento giudiziario, utilizzato anche per presentare richieste palesemente forzate, infondate o inesistenti. Si pensi, a mero titolo esemplificativo, a tutte quelle ipotesi in cui, soprattutto in tema di risarcimento dei danni non patrimoniali, il giudizio rappresenta la porta di accesso per sottoporre all’attenzione del giudice situazioni di ogni genere, anche quelle aventi scarsa rilevanza giuridica e personale. Tale fenomeno svilisce il significato e l’importante conquista avvenuta in tema di risarcimento dei danni non patrimoniali (danno morale, biologico ed esistenziale), e mette a repentaglio il funzionamento del sistema giustizia, anziché renderlo realmente efficiente (…)